Queste immagini sono frammenti della mia vita e rappresentano i miei ricordi.
Ho voluto riprodurre visivamente ciò che la nostra memoria genera di continuo, ma ci è impossibile fotografare, i nostri Ricordi.
I ricordi provengono dal nostro vissuto: frammenti sovrapposti di istanti, immagini, sfumate, in nessun caso uguali le une alle altre; caleidoscopi mai del tutto nitidi, mai mono dimensionali, immagini quasi sempre contaminate da tante emozioni e sfaccettature.
Questa è un’esperienza visiva dedicata alla Memoria: rappresenta i ricordi come fossero stati estrapolati direttamente dai nostri pensieri, come se il nostro vissuto potesse rimanere stampato ad imperitura memoria ed esternato.
Queste Immagini sono pure riflessioni in attesa di uno spettatore che ci si perda dentro e ritrovi una parte di se stesso.
Le immagini non hanno subito nessun trattamento digitale ad esclusione del bilanciamento colore ed esposizione.
Paratissima 2017 Cagliari, vincitore del primo premio
Smart Citiness 2017 Cagliari, Ghetto degli Ebrei
Paratissima 13 2017 Torino, Superstition
Mi piace molto questa serie e sono intrigata dal processo e di come è stato creato questo lavoro. L’ autore mostra grandi doti creative con la Fotografia senza utilizzare nel suo processo la manipolazione digitale e proprio per questo ammiro e apprezzo questo lavoro. E’ un piacere vedere lavori come questo che mantengono viva la creatività fotografica attraverso processi analogici. Adoro l’ immagine che ritrae il bambino, mi fa pensare ai lavori di Rodchenko, un artista che usava una composizione fotografica semplice ma attraverso riflessioni creava visioni che trasformavano il nostro modo di vedere il mondo. La foto del bambino è un immagine davvero impattante dove la sua tecnica e’ espressa al massimo potenziale.
Questo lavoro può essere valutato sotto l’ aspetto dell’ impatto visivo, la selezione e l’editing rigoroso risultano il marchio dell artista.
Johanna Barret – Lens Culture
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